Parliamo dei seguenti argomenti:

Cosa è la microergonomia e la macroergonomia

La microergonomia applicata alla riduzione del rischio da MMP

Dall’approccio micro all’approccio macroergonomico

Cosa è la microergonomia e la macroergonomia

La microergonomia riguarda la “progettazione e valutazione dell’interazione uomo-ambiente-prodotto all’interno di uno specifico contesto”.  E la macroergonomia riguarda l’interazione tra organizzazione e uomo.

La macroergonomia è un approccio socio-tecnico al progetto organizzativo, ai sistemi di lavoro, ai rapporti uomo-macchina e uomo-ambiente. Con la macroergonomia si mette, al centro dei processi di cambiamento i soggetti, sottolineando l’importanza dell’interrelazione tra tecnologia e aspetti sociali.

La microergonomia applicata alla riduzione del rischio da MMP

Ci  sofferma, poi, sulla microergonomia applicata alla riduzione del rischio da MMP in una grande azienda ospedaliera:

 

“Valutazione del rischio in una specifica realtà assistenziale

Identificare le criticità presenti

Formulare piani di intervento mirati nel breve-medio e lungo termine

Individuare le attrezzature necessarie tenendo presente le barriere all’utilizzo es.

Attrezzatura di difficile utilizzo

Avversione dei pazienti all’attrezzatura

Eccessivo tempo di utilizzo

Numericamente insufficienti

Carente formazione

Costi/Benefici”.

E, con riferimento anche alla ISO Technical Report 12296 del 2012, per la scelta della attrezzatura bisogna “tenere presente:

tipologia di paziente da movimentare

movimentazioni che vengono abitualmente effettuate

frequenza di movimentazione

organizzazione del lavoro

caratteristiche degli ambienti di lavoro”.

Sono riportate nell’intervento diverse schede esemplificative (scheda scelta ausili, proposta di nuove attrezzature, approvvigionamento e formazione, …)

I requisiti ergonomici di base di una attrezzatura:

Sicurezza per operatore e paziente

Basso sforzo fisico applicato

Confort per il paziente

Semplicità di utilizzo.

Questo sono invece i requisiti ergonomici specifici:

adeguatezza alla funzione da svolgere

adeguatezza ai pazienti abitualmente presenti

adeguatezza all’ambiente in cui si utilizza l’attrezzatura.  

Sono poi riportate le fasi per approvvigionamento/utilizzo ausili attrezzature e alcune schede di valutazione dei requisiti ergonomici. Un esempio di scheda di verifica dei requisiti ergonomici:

imm. 4

 

 

 

 

 

 

Sono poi riportati alcuni esempi di istruzioni operative che presentano una descrizione dettagliata della prassi dell’esecuzione di un’azione con i seguenti obiettivi:

 

“Standardizzare un comportamento in relazione ad un’attività evitando personalizzazioni

Chiarezza nella definizione del tipo di movimentazione e per quale tipologia di paziente viene utilizzata l’attrezzatura

Trasparenza dei ruoli degli attori a monte e a valle del processo (chi fa che cosa nelle diverse fasi)

Rende partecipe il gruppo di lavoro di quali siano le modalità operative meno sovraccaricanti

Efficienza: la conoscenza delle azioni permette di migliorare i processi

Efficacia: riduzione del sovraccarico biomeccanico per l’operatore

Sicurezza: migliora le condizioni di lavoro

Migliora la qualità dell’assistenza

Facilita l’inserimento dei nuovi assunti

è uno strumento importante per la gestione documentale e di comunicazione interna all’azienda”.

Dall’approccio micro all’approccio macroergonomico

Dalla microergonomia alla macroergonomia applicata alla riduzione del rischio da movimentazione manuale dei pazienti in una grande azienda ospedaliera:

istituire un team di interlocutori per la gestione del rischio da MMP

programmare gli incontri del team a cadenze stabilite

conoscere i servizi e le strutture che si occupano del processo

conoscere le fasi da seguire nel tempo in relazione agli specifici

conoscere le modalità di comunicazione da mettere in atto.

 E il team di interlocutori da istituire con atto formale è costituito da:

 

“Componente direzione strategica (Direttore Sanitario, Direttore delle Professioni Sanitarie)

RSPP

M.C.

Back Care Advisor

RLS

Responsabile/componente ufficio Approvvigionamento”.

 

 

Questi alcuni obiettivi da raggiungere indicati nella relazione:

 

“Aggiornare il DVR rispetto alle azioni di miglioramento attuate”

Completamento/ripristino/ forniture attrezzature

Formazione permanente

Verifica degli interventi messi in atto:

riduzione del rischio

utilizzo attrezzature

riduzione assenze per malattia specifica.

In definitiva gestendo il rischio specifico e con un team attivo è possibile gestire meglio le risorse umane con ridotte capacità lavorative, recuperare professionalità, ridurre i giorni di assenza e gli infortuni, ridurre i costi e migliorare la qualità dell’assistenza.   

MANNO_ospedale

 

 

 

 

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