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Le potenzialità del Codice, incrementarne l’applicazione e fornire utili strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione,  continua la collaborazione tra Inail, Università Sapienza di Roma, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Consiglio Nazionale degli Ingegneri che ha portato in questi anni alla pubblicazione di vari compendi riguardanti, fondamentalmente, le dieci misure della strategia antincendio presenti nel Codice di prevenzione incendi.

Argomenti trattati:

La pubblicazione, il sistema d’esodo e il concetto di ambito

Le modalità previste per l’esodo e il comportamento umano

L’indice del documento

La pubblicazione, il sistema d’esodo e il concetto di ambito

Il nuovo quaderno della “collana ricerche” costituisce uno “strumento di supporto nella progettazione e gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro e uno spunto di riflessione per i professionisti antincendio e, anche a scopo didattico, un ausilio pratico per gli studenti interessati alla formazione specialistica in materia di progettazione antincendio”.

Come già indicato in premessa, la finalità del sistema d’esodo è quella di “assicurare che gli occupanti dell’attività possano raggiungere un luogo sicuro o permanere al sicuro” ed effettivamente l’obiettivo della salvaguardia della vita umana “costituisce il leitmotiv della prevenzione incendi che, declinato secondo leggi di progettazione tecnica e principi di gestione dell’emergenza, colma l’apparato normativo vigente in continuità con l’orientamento preesistente”.

Il documento fa riferimento sia al Decreto del Ministero dell’Interno del 3 agosto 2015 recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139” sia al decreto 18 ottobre 2019 che contiene modifiche all'allegato 1 al decreto del Ministro dell'interno 3 agosto 2015.

Riguardo alla misura S.4 un’indicazione introdotta è che la progettazione “sia integrata allo scopo di verificare l’efficacia del sistema d’esodo e non del singolo percorso, in condizioni di emergenza dettate dalla presenza di un incendio e per il tempo disponibile a garantire che l’esodo si concluda prima del raggiungimento di condizioni termofluidodinamiche inabilitanti sulle prestazioni psicofisiche degli occupanti”.

In particolare la verifica è effettuata “con riferimento al concetto di ambito, che viene qui introdotto e che costituisce la peculiare novità della misura S.4 e, più in generale, del Codice” (“porzione delimitata dell’attività avente la caratteristica o la qualità descritta nella specifica misura”), cioè si delinea la “possibilità di selezionare l’area dell’attività in funzione di un attributo descritto nella misura che si intende applicare ai fini della progettazione”.

Si ricorda che il sistema d’esodo “deve assicurare la prestazione richiesta a prescindere dall’intervento dei Vigili del fuoco”. E si ribadisce, dunque, il “concetto di misurabilità dell’efficacia della progettazione del sistema d’esodo, che deve consentire, richiamando livelli di prestazione differenti, il raggiungimento di un luogo sicuro o la permanenza al sicuro in modo autonomo ed indipendente dall’intervento esterno, a maggiore garanzia degli occupanti”.

Il quaderno contiene esempi di selezione e progettazione di attività soggette al controllo di prevenzione incendi.

Le modalità previste per l’esodo e il comportamento umano

Riguardo alla misura antincendio “S.4 Esodo” il documento segnala che le modalità previste per l’esodo sono le seguenti:

 

esodo simultaneo;

esodo per fasi (“l’esodo per fasi si attua ad esempio in: edifici di grande altezza, ospedali, multisale, centri commerciali, grandi uffici, attività distribuite, attività con profilo di rischio Rambiente significativo, …”);

esodo orizzontale progressivo (“l’esodo orizzontale progressivo si attua ad esempio nei reparti di degenza degli ospedali”);

protezione sul posto (“la protezione sul posto si attua ad esempio in: centri commerciali, mall, aerostazioni, …”).

 

La progettazione del sistema d’esodo “offre soluzioni differenziate in funzione della complessità dell’attività” e “le modalità di realizzazione del sistema d’esodo sono definite nel Cap. G.1, par. 9 del Codice di prevenzione incendi”.

 

Inoltre “le garanzie derivanti dalla scelta di sistemi d’esodo coerenti con i punti a, b e c implicano che gli occupanti siano assicurati nell’allontanamento dall’ambito fino al raggiungimento del luogo sicuro. Il punto d implica, invece, che l’ambito garantisca un’adeguata condizione di protezione degli occupanti in condizioni di emergenza”.

Concludendo, l’introduzione delle problematiche di esodo nella prevenzione incendi “definisce uno degli aspetti cruciali della progettazione e della conseguente verifica delle soluzioni antincendio”.

In particolare il comportamento umano, “tanto più in condizioni di pericolo reale o percepito come tale, a causa della propria complessità, rientra nel novero degli studi di ricerca internazionale più avanzati attualmente in corso che necessita di un orientamento multidisciplinare. Pertanto, un approccio sistematico che possa fornire indicazioni specifiche al riguardo va ricercato in ambiti specifici della prevenzione incendi, correlati principalmente a temi di ricerca specialistica applicata alla comprensione, interpretazione, classificazione, modellazione e gestione dei comportamenti umani”.

Per questo motivo la misura S.4 del Codice “introduce, nella versione vigente, anche le problematiche connesse alla gestione della folla (crowd management)”. Pertanto nell’ambito della progettazione dell’esodo finalizzata alla prevenzione incendi, “si tende a fornire indicazioni basate su una visione generale, statistica, mediata su condizioni di minore complessità gestite con modalità standardizzate, pur preservando la valutazione dei fenomeni caratteristici principali, quali ad esempio i tempi di coda o gli affollamenti lungo un percorso di esodo”.

La misura S.4 del Codice di prevenzione incendi fornisce una visione integrata “in modo che le problematiche di esodo nella prevenzione incendi possano trovare soluzioni che risolvano questioni di specifico interesse offrendo la possibilità di confrontare scelte progettuali al fine di individuare quella più adatta”. E questo è possibile, ribadisce il documento Inail, “proprio grazie all’impostazione generale dell’intero Codice: l’integrazione di tutti gli aspetti della prevenzione incendi in modo che la sinergia delle singole misure (S.1- S.10) consenta un ampio ventaglio di soluzioni possibili”.

 

 

 

Insomma la misura S.4 considera l’esodo come “sistema”, cioè come “una integrazione di parti componenti ed interagenti, la cui finalità è di consentire agli occupanti di una attività di raggiungere una posizione in cui gli effetti dell’incendio non arrecano danno” e tale posizione è “rappresentata o da un luogo sicuro da raggiungere o da una posizione sicura interna all’attività”.

 

L’indice del documento

Riportiamo, in conclusione, l’indice del nuovo documento Inail “Progettazione della misura esodo. Focus sulla misura S.4 del Codice di prevenzione incendi”:

 

 

 

Prefazione

 

1. Obiettivi

 

2. Introduzione

 

3. Le soluzioni fornite dal Codice – la misura antincendio S.4

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.5 Caratteristiche del sistema d’esodo

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.7 Requisiti antincendio minimi per l’esodo

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.10 Requisiti antincendio aggiuntivi per l’esodo

 

S.4.11 Esodo per attività all’aperto

 

S.4.12 Riferimenti

 

L’esodo nelle nuove RTV

 

 

 

4. Il dimensionamento dei sistemi d’esodo secondo le soluzioni conformi del Codice

 

Stato dell’arte

 

Regole empiriche

 

L’esodo nel Codice

 

Metodologia

 

Strategia di calcolo

 

Modello di calcolo per il tempo di movimento

 

Applicazione del modello idraulico

 

Larghezza efficace delle vie d’esodo

 

Affidabilità del sistema d’esodo

 

Modello di calcolo per le larghezze unitarie

 

Larghezze minime delle vie d’esodo

 

Confronto con la tradizione italiana

 

Confronto con BS 9999:2008

 

Conclusioni

 

Le soluzioni alternative del Codice per l’esodo, procedure analitiche e flessibilità progettuale

 

Flessibilità progettuale

 

Ingegneria della sicurezza antincendio

 

 

 

Esempi di progettazione in soluzione conforme

 

 

 

Caso studio 1: esodo da un ufficio; analisi comparativa tra le soluzioni Codice e d.m. 22 febbraio 2006

 

Premessa

 

Descrizione

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

RTV d.m. 22 febbraio 2006

 

Scopo e campo di applicazione

 

Classificazione

 

Esodo secondo il d.m. 22 febbraio 2006

 

Misure per l’evacuazione in caso di emergenza

 

Capacità di deflusso

 

Sistemi di vie di uscita

 

Numero delle vie di uscita

 

Larghezza delle vie di uscita

 

Lunghezza delle vie di uscita

 

Porte

 

Scale

 

Impianti di sollevamento

 

Attività accessorie

 

Locali per riunioni

 

Archivi e depositi

 

RTV V.4 Attività Ufficio

 

V.4.1 Campo di applicazione

 

V.4.2 Classificazione

 

V.4.3 Profili di rischio

 

Attribuzione dei livelli di prestazione

 

Focus misura S.4 Esodo

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.4.1 Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema di esodo

 

S.4.6.1 Profilo di rischio Rvita di riferimento

 

S.4.6.2 Affollamento

 

S.4.7 Requisiti antincendio minimi per l’esodo

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.8.1 Vie d’esodo ed uscite indipendenti

 

S.4.8.2 Corridoi ciechi

 

S.4.8.3 Lunghezze d’esodo

 

S.4.8.4 Altezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.5 Larghezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.6 Verifica di ridondanza delle vie d’esodo

 

S.4.8.7 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali

 

S.4.8.8 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo verticali

 

S.4.8.9 Calcolo della larghezza minima delle uscite finali

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.5 Caratteristiche del sistema d’esodo

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 2 A: esodo da un’autorimessa

 

Premessa

 

Descrizione

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

RTV V.6 Autorimesse

 

V.6.1 Scopo e campo di applicazione

 

V.6.3 Classificazioni

 

V.6.4 Profili di rischio

 

Attribuzione dei livelli di prestazione

 

V.6.5 Strategia antincendio (sintesi delle varie misure antincendio)

 

Focus misura S.4 Esodo

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.4.1 Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema di esodo

 

S.4.6.1 Profilo di rischio Rvita di riferimento

 

S.4.6.2 Affollamento

 

S.4.7 Requisiti antincendio minimi per l’esodo

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.8.1 Vie d’esodo ed uscite indipendenti

 

S.4.8.2 Corridoi ciechi

 

S.4.8.3 Lunghezze d’esodo

 

S.4.8.4 Altezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.5 Larghezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.6 Verifica di ridondanza delle vie d’esodo

 

S.4.8.7 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali

 

S.4.8.8 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo verticali

 

S.4.8.9 Calcolo della larghezza minima delle uscite finali

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.5.3 Vie d’esodo

 

S.4.5.6 Rampe d’esodo

 

S.4.5.7 Porte lungo le vie d’esodo

 

S.4.5.8 Uscite finali

 

S.4.5.9 Segnaletica d’esodo ed orientamento

 

S.4.5.10 Illuminazione di sicurezza

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 2 B: esodo da una autorimessa

 

Premessa

 

Descrizione

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

RTV V.6 Autorimesse

 

V.6.1 Scopo e campo di applicazione

 

V.6.2 Classificazioni

 

V.6.4 Profili di rischio

 

Attribuzione dei livelli di prestazione

 

Focus misura S.4 Esodo

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.4.1 Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema di esodo

 

S.4.6.1 Profilo di rischio Rvita di riferimento

 

S.4.6.2 Affollamento

 

S.4.7 Requisiti antincendio minimi per l’esodo

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.8.1 Vie d’esodo ed uscite indipendenti

 

S.4.8.3 Lunghezze d’esodo

 

S.4.8.4 Altezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.5 Larghezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.6 Verifica di ridondanza delle vie d’esodo

 

S.4.8.7 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali

 

S.4.8.8 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo verticali

 

S.4.8.9 Calcolo della larghezza minima delle uscite finali

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.5 Caratteristiche del sistema d’esodo

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 3: esodo da un albergo

 

Descrizione

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

RTV V.5 Attività ricettive turistico-alberghiere

 

V.5.1 Scopo e campo di applicazione

 

V.5.2 Classificazioni

 

V.5.3 Profili di rischio

 

Attribuzione dei livelli di prestazione

 

V.5.4 Strategia antincendio (sintesi delle varie misure antincendio)

 

Focus misura S.4 Esodo

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.4.1 Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema di esodo

 

S.4.6.1 Profilo di rischio Rvita di riferimento

 

S.4.6.2 Affollamento

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.8.1 Vie d’esodo ed uscite indipendenti

 

S.4.8.2 Corridoi ciechi

 

S.4.8.3 Lunghezze d’esodo

 

S.4.8.4 Altezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.5 Larghezza delle vie d’esodo

 

V.5.4.4 Esodo

 

S.4.8.6 Verifica di ridondanza delle vie d’esodo

 

S.4.8.7 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali

 

S.4.8.8 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo verticali

 

S.4.8.9 Calcolo della larghezza minima delle uscite finali

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.5 Caratteristiche del sistema d’esodo

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 4: esodo da una scuola

 

Descrizione

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

RTV V.7 Attività scolastiche

 

V.7.1 Scopo e campo di applicazione

 

V.7.2 Classificazioni

 

V.7.3 Profili di rischio

 

Attribuzione dei livelli di prestazione

 

V.7.4 Strategia antincendio (sintesi delle varie misure antincendio)

 

Focus misura S.4 Esodo

 

S.4.1 Premessa

 

S.4.2 Livelli di prestazione

 

S.4.3 Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

 

S.4.4 Soluzioni progettuali

 

S.4.4.1 Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

 

S.4.6 Dati di ingresso per la progettazione del sistema di esodo

 

S.4.6.1 Profilo di rischio Rvita di riferimento

 

S.4.6.2 Affollamento

 

S.4.7 Requisiti antincendio minimi per l’esodo

 

S.4.8 Progettazione del sistema d’esodo

 

S.4.8.1 Vie d’esodo ed uscite indipendenti

 

S.4.8.2 Corridoi ciechi

 

S.4.8.3 Lunghezze d’esodo

 

S.4.8.4 Altezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.5 Larghezza delle vie d’esodo

 

S.4.8.6 Verifica di ridondanza delle vie d’esodo

 

S.4.8.7 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali

 

S.4.8.8 Calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo verticali

 

S.4.8.9 Calcolo della larghezza minima delle uscite finali

 

S.4.9 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo

 

S.4.5 Caratteristiche del sistema d’esodo

 

Considerazioni a commento

 

Esempi di progettazione in soluzione alternativa

 

 

 

Caso studio 5: esodo da un ufficio sito in un edificio vincolato

 

Descrizione

 

Dati salienti e attribuzione dei livelli di prestazione:

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

Definizione del progetto dell’esodo

 

Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio per l’esodo

 

Calcolo dei tempi di esodo

 

Calcolo di RSET

 

Calcolo di ASET

 

Identificazione degli scenari d’incendio

 

Focolaio d’incendio

 

Individuazione degli scenari d’incendio di progetto

 

Risultati delle simulazioni

 

Criterio di ASET > RSET

 

Selezione delle soluzioni progettuali idonee

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 6: esodo da un istituto universitario sito in un edificio vincolato

 

Descrizione

 

Dati salienti e attribuzione dei livelli di prestazione:

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

Definizione del progetto dell’esodo

 

Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio per l’esodo

 

Calcolo dei tempi di esodo

 

Calcolo di RSET

 

Calcolo di ASET

 

Identificazione degli scenari d’incendio

 

Focolaio d’incendio

 

Individuazione degli scenari d’incendio di progetto

 

Scenario d’incendio per lo studio dell’esodo

 

Curva HRR-tempo – Scenario A

 

Curva HRR-tempo – Scenario B

 

Curva HRR-tempo – Scenario C

 

Curva HRR-tempo – Scenario D

 

Risultati delle simulazioni

 

Determinazione dei componenti di RSET

 

Criterio di ASET > RSET

 

Selezione delle soluzioni progettuali idonee

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 7: esodo da un ospedale

 

Descrizione

 

Oggetto di studio

 

Dati salienti e attribuzione dei livelli di prestazione:

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

Definizione del progetto dell’esodo

 

Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio per l’esodo

 

Calcolo dei tempi di esodo

 

Calcolo di RSET

 

Calcolo di ASET

 

Identificazione degli scenari d’incendio

 

Focolaio d’incendio

 

Individuazione degli scenari d’incendio di progetto

 

Scenario d’incendio per lo studio dell’esodo

 

Curve HRR-tempo

 

Risultati delle simulazioni

 

Criterio di ASET > RSET

 

Selezione delle soluzioni progettuali idonee

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Caso studio 8: esodo da un asilo nido sito in un edificio vincolato

 

Descrizione

 

Oggetto di studio

 

Dati salienti e attribuzione dei livelli di prestazione:

 

Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi

 

Riferimenti normativi

 

Studio della problematica antincendio

 

Obiettivi dello studio

 

Valutazione del rischio di incendio negli asili nido

 

Utenti, definizione e caratterizzazione – gestione degli spazi

 

Definizione del progetto dell’esodo

 

Calcolo della superficie dello spazio calmo al piano primo

 

Nota sulla GSA (Cap.S.7)

 

Identificazione degli obiettivi di sicurezza antincendio per l’esodo

 

Calcolo dei tempi di esodo

 

Calcolo di RSET

 

Calcolo di ASET

 

Identificazione degli scenari d’incendio

 

Focolaio d’incendio

 

Scenario d’incendio per lo studio dell’esodo

 

Risultati delle simulazioni

 

Determinazione dei componenti di RSET

 

Criticità emerse

 

Introduzione di una modifica progettuale

 

Criterio di ASET > RSET

 

Selezione delle soluzioni progettuali idonee

 

Considerazioni a commento

 

 

 

Bibliografia

 

Fonti immagini 

ProgettazioneDellaMisuraEsodo-new

RossellaNewsLe potenzialità del Codice, incrementarne l’applicazione e fornire utili strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione,  continua la collaborazione tra Inail, Università Sapienza di Roma, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Consiglio Nazionale degli Ingegneri che ha portato in questi anni alla pubblicazione di vari compendi riguardanti,...